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Focus sui 3 sterrati chiave: San Martino in Grania, Monte Sante Marie e Le Tolfe.

Di 28 Febbraio 2022Gran Fondo

Settore 6, San Martino in Grania

Lunghezza: 9.5 km

Dislivello positivo: 290 m

Caratteristiche: molti saliscendi e tratti con pendenze oltre il 12%

 

Iniziamo questo piccolo viaggio negli sterrati senesi con la new entry di quest’anno, San Martino in Grania.
È posto giusto a metà percorso – tra il km 69.5 e 78.8 – e per molti sarà uno snodo fondamentale, un giro di boa psicologico prima ancora che fisico.

Perché si tratta di uno sterrato molto lungo (9500 metri) e senza un metro di pianura.
Perché arriva immediatamente dopo altri due settori impegnativi e divisi da pochissimo asfalto.
Perché precede il grande spauracchio della granfondo, Monte Sante Marie.

Per questi motivi chi uscirà da San Martino in Grania con le gambe ancora (relativamente) fresche e senza aver forato potrà già dirsi soddisfatto.
Al traguardo di Piazza del Campo mancheranno ancora più di 60 km, ma oltre metà gara sarà ormai alle spalle.
E questo, psicologicamente, fa tutta la differenza del mondo.

 

Settore 7, Monte Sante Marie

Lunghezza: 11,5 km

Dislivello positivo: 375 metri

Caratteristiche: forti saliscendi, pendenze in alcuni punti al 15% anche in discesa

 

Continuiamo con da un settore famosissimo e cruciale nella gara dei professionisti, che quest’anno fa il suo esordio anche nella Granfondo riservata agli amatori. Dando uno sguardo all’altimetria la prima cosa che si nota è che Monte Sante Marie arriva dopo quasi 88 chilometri di gara, quando nelle gambe si sarà già depositata una buona quantità di fatica e polvere.

La seconda è che arriva poco dopo un altro tratto molto impegnativo, San Martino in Grania. Tra i due ci sono giusto una manciata di chilometri di asfalto dove sarà importante recuperare, mangiare e bere, magari stare un po’ in scia. La terza è che questo è il settore non solo più lungo (11,5 chilometri) ma anche quello con maggior dislivello positivo, quasi 400 metri: un continuo su e giù che oltre alla fatica della salita aggiunge la difficoltà tecnica (e il divertimento) della discesa.

La quarta è che dopo Monte Sante Marie al traguardo mancheranno ancora 43 chilometri e 3 tratti di sterrato.
Eppure – appena usciti dal settore più difficile, duro, dispendioso ed emozionante – per un attimo Piazza del Campo sembrerà dietro l’angolo.

 

Settore 10, Le Tolfe

Lunghezza: 1.1 km

Dislivello positivo: 40 metri

Caratteristiche: pendenze fino al 18% sia nella discesa iniziale che nella salita finale

 

Le Tolfe sono delle montagne russe in miniatura, in cui si parte in picchiata su una stradina a dorso d’asino, si curva a sinistra e subito la strada schizza verso l’alto, arrampicandosi verso una cima che sembra non arrivare mai.
In poco più di 1000 metri riesce a concentrare tutto ciò che rende la Strade Bianche quello che è: tecnica e muscoli, adrenalina e sofferenza.
Anche perché a quel punto, dopo 130 km di gara, la maggior parte della Granfondo sarà alle spalle (e sulle gambe) dei partecipanti, la fatica si farà sentire tutta assieme e i pochi metri della rampa finale sembreranno chilometri.

Meglio mettersi seduti e salire del proprio ritmo, conservando le eventuali energie rimaste per lo strappo conclusivo di via Santa Caterina, 12 km più avanti.Oppure no, oppure si potrebbe dare tutto sulle Tolfe approfittando della novità del tratto cronometrato, e puntare a fare un gran tempo da sfoggiare poi con amici, colleghi e familiari.

Quel che è certo è che Le Tolfe sono l’ultimo settore di sterrato, l’ultima strada bianca della Granfondo Strade Bianche.
E tanto basta, agli occhi di tutti noi, a renderlo un luogo magico.

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