1^ pillola – LO STERRATO DEDICATO A FABIAN CANCELLARA
Fabian Cancellara è “Mister Strade Bianche”: lo dimostra il suo record di tre vittorie e lo ha dimostrato, nel corso degli anni, il feeling particolare con il tracciato della gara senese.
Dall’edizione 2017 uno dei tratti di Strada Bianca è dedicato al campione elvetico: si tratta degli 11,5 km “Monte Sante Marie” nel comune di Asciano, ottavo tratto di sterrato sul percorso della prova maschile, che parte al km 130.
Nel marzo dello stesso anno, si è svolta la cerimonia di intitolazione, nel corso della quale Spartacus Cancellara ha scoperto una pietra miliare che riporta il logo della Strade Bianche e il suo nome.
Nell’occasione, a Cancellara sono state anche consegnate le chiavi della città di Asciano.
2^ pillola – SIENA E IL CICLISMO
La Strade Bianche è una delle corse più giovani del calendario ciclistico internazionale, con le sue 13 edizioni (comprendendo quella di quest’anno) ma il legame fra Siena e il ciclismo vanta radici antichissime.
Era il 1913, il Giro d’Italia era alla sua quarta edizione e la seconda tappa arrivò proprio a Siena, dopo essere partita da Genova. Erano i tempi epici del ciclismo: quella frazione, lunga 332 km, fu coperta dal vincitore, Eberardo Pavesi, in poco meno di 12 ore e mezza. D’antan anche i distacchi: Giovanni Rossignoli e Giovanni Cervi, rispettivamente secondo e terzo al traguardo, giunsero appaiati con 2 minuti e 19 secondi di distacco da Pavesi.
Più di recente, nel 1986, la Corsa Rosa ha proposto la cronometro Sinalunga-Siena, vinta dal polacco Lech Piasecki.
3^ pillola – LA FORTEZZA MEDICEA
Il Forte di Santa Barbara, più noto come Fortezza Medicea, è uno dei monumenti più noti della città di Siena.
Fu costruita nel 1563 da Cosimo I de’ Medici laddove, undici anni prima, era stata distrutta dai tumulti popolari la Cittadella eretta da Carlo V di Spagna.
La Fortezza è in mattoni e poggia su una base a scarpa sormontata da un grosso cordone, sempre in laterizio. Su ogni angolo del forte, si ergono imponenti bastioni cuneiformi,
La funzione militare della Fortezza cessò alla fine del Settecento e da allora è un giardino pubblico, ancora oggi molto amato e frequentato dai Senesi
4^ pillola – GF STATISTICHE – GLI STRANIERI AL VIA
“La Classica del Nord più a Sud d’Europa”: così è definita la Strade Bianche e anche per quanto riguarda la Gran Fondo, il fascino che la gara esercita sugli atleti del Nord Europa è certificato dai numeri.
Gran Bretagna e Belgio sono sempre state, nelle prime tre edizioni così come in quella di quest’anno, le nazioni straniere più rappresentate. Da fuori Europa il contingente più nutrito è quello statunitense e quest’anno al via rappresentanti anche da Nuova Zelanda, Russia, Sud Africa e Giappone.
Nel complesso, conteggiando le presenze nelle quattro edizioni, sono state rappresentate più di 50 diverse nazioni.
5^ pillola – GF STATSTICHE – GLI ITALIANI AL VIA E LE FASCE D’ETA’
Sono più di 100 le province italiane rappresentate nel parco iscritti alla Gran Fondo Strade Bianche 2019, una composizione variegata che attinge a tutte le 20 regioni.
I Lombardi rappresentano quasi il 20 per cento del totale degli iscritti; alle loro spalle Toscana (17%) ed Emilia (14%). Queste tre regioni, da sole, propongono oltre metà dei partecipanti.
Anagraficamente, la fascia più rappresentata è quella che comprende gli atleti di età fra i 41 e i 50 anni: sono il 36%. Al secondo i rappresentanti della Fascia 51-60 (29%) seguiti dai trentenni (31-40) con il 23%.
6^ pillola – PIAZZA DEL CAMPO
È considerata, a ragione, una delle piazze più belle e suggestive del mondo: Piazza del Campo è il cuore di Siena, teatro ogni anno del Palio che ha reso celebre ovunque la città.
Il Palio non è una corsa: è rito, celebrazione, ragione di vita per ogni contradaiolo e culmine di un’attesa che si snoda di anno in anno fin dal 1200 anche se il Palio “moderno” risale alla metà del seicento.
Ogni anno l’appuntamento con la corsa è doppio: il luglio si corre il Palio di Provenzano, mentre il 16 agosto quello dell’Assunta. Nel 2018 le vittorie sono andate, rispettivamente, alle contrade del Drago e della Lupa.
7^ pillola – LA TORRE DEL MANGIA
La Torre del Mangia è uno dei simboli di Siena: è la torre campanaria del palazzo comunale ed è chiamata così perché il suo primo campanaro, Giovanni di Balduccio, era soprannominato “Mangiaguadagni” per il vizio che aveva: sperperare i suoi averi nelle osterie senesi.
Alta 87 metri, è in cotto, con coronamento e cella campanaria in travertino. Fu innalzata, dal 1325 al 1348 dai fratelli Francesco e Muccio di Rinaldo. La cella campanaria è stata realizzata, invece, dallo scultore senese Agostino di Giovanni, su disegno di Lippo Menni.
La campana ospitata oggi sulla torre è stata installata nel 1666 ed è detta Campanone o “Sunto”, perché dedicata alla Madonna Assunta.
8^ pillola. BIANCO E NERO: I COLORI DI UNA CITTA’ SENZA MEZZE MISURE
Essenziale, sobrio e netto: il simbolo della città di Siena è uno scudo bianco nella parte superiore, nero in quella inferiore, senza alcun fronzolo od ornamento.
Sono molte le ipotesi sul suo significato: potrebbero essere i due cavalli che portarono qui i fondatori della città, Senio e Ascanio, oppure rievocare la pace tra guelfi bianchi e neri.
Di certo è un simbolo adatto a un popolo che non ha mezze misure: bianco e nero come amore e odio, come tutto e niente, come vittoria e sconfitta. Non a caso nel Palio non esistono i piazzamenti: una contrada vince, le altre perdono, senza alibi e senza giustificazioni.